Con un provvedimento congiunto del Ministero delle Politiche Agricole e del Ministero dello Sviluppo economico è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021 la validità dei Decreti Ministeriali, emanati nel 2017, che hanno introdotto l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dell’ingrediente primario della pasta (i.e. il grano), nonché l’obbligo di indicare, sempre nelle relative etichette, l’origine del riso (nel caso di confezioni di riso) ovvero l’origine del pomodoro sulle etichette dei prodotti con esso realizzati (quali, ad esempio, le passate).
I decreti in oggetto avrebbero dovuto “cedere il passo” alle norme generali in materia di origine dell’ingrediente primario dettate dal Regolamento UE n. 775/2018, entrato in vigore l’1 aprile 2020; tali norme introducono nuovi obblighi a carico delle imprese del settore agroalimentare e, in particolare, l’obbligo di indicare sull’etichetta l’origine dell’ingrediente primario dell’alimento qualora la confezione o l’etichetta contengano riferimenti all’origine geografica del prodotto stesso.
Tuttavia, in considerazione dell’emergenza Covid-19, il MIPAF e il MISE hanno ritenuto necessario prorogare la validità delle norme nazionali speciali emanate nel 2017, al fine di non aggravare la posizione delle imprese operanti nel settore agroalimentare, già impegnate ad assicurare gli approvvigionamenti necessari alla popolazione.
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